Chi di voi non ha mai usato uno stuzzicadenti? Quante volte al ristorante vi sarà capitato di utilizzarlo cercando di mascherare invano quel gesto poco cortese? Ma vi siete mai chiesti quali siano le origini di questo semplice quanto utile oggettino in legno? Da quando l’uomo ha iniziato ad utilizzarlo? Se pensate “da quando ha iniziato a nutrirsi” (cioè ”da sempre”), probabilmente avete ragione.
Stuzzicadenti per ominidi e primati
Una ricerca dell’Università di York, condotta sulla placca dentale di un ominide vissuto in Spagna 1,2 milioni di anni fa, ha dimostrato la presenza di piccole scaglie di legno. Molto probabilmente si tratta di resti di piccoli rametti impiegati come stuzzicadenti.
Durante un’altra ricerca, condotta dall’Università di Oxford, un gruppo di primatologi ha osservato per puro caso come un esemplare femmina di cebo barbuto (scimmia tipica del sud America) si sia procurata un ramoscello per controllare l’eventuale presenza di cibo tra un dente e l’altro. Il curioso comportamento si sarebbe poi ripetuto più volte, talvolta sostituendo al ramoscello un filo d’erba. Viene spontaneo chiedersi se questo fosse un comportamento consolidato nei primati già milioni di anni fa.
È chiaro che tali riferimenti non rappresentino vere e proprie invenzioni dell’oggetto in questione; sono caso mai surrogati del più moderno stecchino in legno.
Stuzzicadenti come gioielli
La data certa della fabbricazione dell’oggetto, creato appositamente per la finalità che noi tutti conosciamo, non è chiara.
Antenati in bronzo dei moderni stuzzicadenti sono stati trovati in tombe preistoriche dell’Italia settentrionale. Era inoltre un oggetto conosciuto in Mesopotamia e dai romani.
Nel corso della storia gli stuzzicadenti divennero veri e propri gioielli, considerati oggetti di lusso rappresentanti uno status symbol.
Lo stuzzicadenti oggi
Oggi lo stuzzicadenti è un prodotto industriale fabbricato su larga scala; si utilizza per lo più il legno di betulla (legno bianco, forte e privo di sapore cattivo).
Il processo di produzione prevede un’immersione in acqua bollente (o vapore) per far si che il legno si ammorbidisca; segue il processo di taglio, appuntatura e asciugatura.