La Guida Michelin rappresenta oggi una delle ultime voci attendibili in tema di ristorazione e strutture alberghiere. È composta infatti da professionisti ed esperti il cui mestiere è valutare e recensire le strutture secondo determinate linee guida e criteri di valutazione.
In un mondo in cui i critici gastronomici (o sedicendti tali) sono all’ordine del giorno, esistono per fortuna ancora marchi di garanzia, in grado di raccontare un ristorante con professionalità e preparazione e non improvvisandosi clienti esperti e dal palato sopraffino.
A tal proposito mi taccio per proseguire il mio racconto sulla guida.
Origini della Guida Michelin
La Guida Michelin, che comunemente associamo agli Chef “stellati”, nasce nel 1900 in Francia, prendendo il nome dall’omonima casa di pneumatici.
Si trattava di un libretto rosso, il cui obiettivo principale era quello di incoraggiare gli automobilisti a viaggiare, elencando una serie di informazioni fondamentali per i viaggiatori dell’epoca:
- luoghi per il rifornimento di carburante
- officine meccaniche
- locande
- ospedali
Ai tempi dette informazioni erano utilissime; per questo la guida si diffuse molto rapidamente.
Nel 1956 arrivò in Italia; ed è solo 3 anni dopo che iniziarono a comparire le prime stelle.
Approda negli Stati Uniti solo nel 2005 e in Asia pochi anni fa.
Attualmente la guida è caratterizzata da una serie di pubblicazione annuali rivolte alla gastronomia e al turismo.
Autorevolezza e anonimato
La Guida Michelin rimane una delle poche ed ultime autorità in materia.
In primo luogo si pensi che i suoi ispettori giudicano più di 40.000 strutture tra ristoranti e alberghi, dislocati in 24 nazioni e in 3 continenti.
In particolare la fama della guida è dovuta ad un elemento distintivo che è l’”anonimato” degli ispettori.
L’ispettore infatti appare come una persona qualunque (tendenzialmente sola), che prenota, mangia, dorme (se si tratta di albergo) e paga come qualsiasi altro cliente.
La maggior parte degli ispettori ha trascorsi accademici nelle migliori scuole alberghiere del mondo; sono stati ad esempio Chef e Somellier.
Inoltre spesso e volentieri gli ispettori non hanno profili social per preservare l’anonimato.
Linguaggio universale
La guida Michelin utilizza un linguaggio universale: ossia, utilizza simboli universalmente riconoscibili. Ad esempio le stelle per la ristorazione:
- 1 stella: ottima cucina
- 2 stelle: cucina eccellente
- 3 stelle: una delle migliori cucine al mondo
I criteri di assegnazione sono 6:
- qualità delle materie prime
- originalità e personalità dello Chef
- padronanza di tecniche culinarie ed equilibrio dei sapori
- livello del servizio di sala
- continuità nel tempo
Altri simboli
Da ultimo, oltre alle rinomate stelle troviamo altri simboli:
- forchetta e coltello: per le categorie di comfort
- casette: per la qualità degli alberghi
- Bid-gourmand: indica ristoranti che offrono pasti di qualità a prezzi contenuti
- pittogrammi vari: per le installazioni e i servizi (es. Wi-Fi, area bambini, ecc.)
- indicazione dei prezzi medi
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