Può arrivare a costare fino a 900 euro al chilo; è il Kopi Luwak, una delle qualità di caffè più costose al mondo. Ma cosa rende questo caffè così speciale?
Perchè un caffè così costoso?
Il costo particolarmente elevato del Kopi Luwak (detto anche Civet Coffee) è dovuto al processo di bio fermentazione che lo contraddistingue. In pratica i chicchi di caffè vengono mangiati, digeriti ed espulsi da un simpatico animaletto: lo Zibetto, o Civetta delle Palme (più comunemente conosciuto come Luwak).
Il Luwak è ghiotto di chicchi maturi e nonostante il suo stomaco non sia in grado di digerirli completamente, gli enzimi presenti nei suoi succhi gastrici eliminano le proteine che conferiscono al caffè il consueto sapore amaro.
Origine
Il Kopi Luwak è originario dell’Indonesia (area geograficha in cui vive prevalentemente lo zibetto). Inizialmente veniva prodotto soprattutto per il mercato giapponese e statunitense, ma oggi il suo commercio si è affermato in tutto il mondo. Attualmente è reperibile anche in Italia e il suo aroma pare essere molto apprezzato.
Raccolta e lavorazione
Di fatto si può parlare di due raccolte differenti. La prima operata dallo zibetto, il quale si arrampica sugli alberi delle piantagioni per nutrirsi dei chicchi più maturi. Chiaramente l’apparato digerente dell’animaletto non è in grado di digerire l’intero chicco, per cui espellerà la parte che interessa ai produttori.
In seguito squadre di raccoglitori si occupano di recuperare i chicchi defecati in agglomerati. Questi vengono poi lavati con molta cura e in seguito subiscono un processo di tostatura.
Il risultato finale è una particolare qualità di caffè dal sapore dolciastro che si differenzia dal caffè classico dal gusto decisamente più amaro.
Produzione in laboratorio
Da diversi anni il Kopi Luwak viene prodotto anche in laboratorio.
La Pingtung University of Technology and Science ha utilizzato una parte degli enzimi presenti nello stomaco del Luwak per riprodurre questa qualità di caffè in modo artificiale.
La produzione in laboratorio ha un doppio vantaggio.
In primo luogo un prezzo più contenuto, in quanto le tecniche di produzione artificiale permettono una significatifa riduzione dei costi.
In secondo luogo permette di combattere la proliferazione del cosiddetto “Wild Luwak”, il caffè prodotto con lo sfruttamento intensivo di questi animali, stipati in gabbie minuscole e alimentati forzatamente.