La cucina di oggi è dotata di strumenti all’avanguardia. Con il passare degli anni nuove idee hanno permesso ai cuochi di diventare dei veri e propri innovatori, permettendogli di sperimentare tecniche sempre nuove.
Ma quali sono i segreti della cucina moderna? Ecco le cinque invenzioni che hanno cambiato la sua storia.
Cucina a gas
Nel corso dei secoli l’uomo ha cucinato su stufe a legna o a carbone, ma dalla seconda metà dell’800 le cucine iniziarono a funzionare a gas.
James Sharp, un ingegnere britannico, brevettò la prima stufa a gas nel 1826; undici anni dopo a iniziò la produzione su scala industriale. Nel 1851 l’invenzione venne mostrata all’esposizione universale di Londra dove ottenne un grande successo; ma solo verso la fine del secolo la cucina a gas divenne di uso popolare.
Macchina per la pasta
Noi italiani siamo famosi per la pasta. E chi se non un italiano avrebbe potuto realizzare un’invenzione di questo tipo? Nel 1857 Innocenzo Manzetti brevettò una macchina per fare la pasta. Questo marchingegno era formato da una coppia di cilindri e matrici in rame in grado di lavorare l’impasto e modellarlo nella forma desiderata. Ancora oggi questo meccanismo è alla base del funzionamento dei macchinari dei pastifici.
Padella antiaderente
Il teflon è stato scoperto nel 1938 da Roy Plunkett, un chimico americano che durante i suoi esperimenti si accorse per puro caso dell’esistenza di questo polimero. Solo a ridosso degli anni ’60 questo materiale venne impiegato per rivestire le superfici di pentole e padelle. Ma se pensate al teflon come al padre dell’antiaderente siete in errore di milleduecento anni circa: le padelle antiaderenti risalgono infatti all’epoca della Roma antica.
Un gastronomo dei tempi chiamato Apicio nel suo “de re coquinaria” consigliava di utilizzare le “cumanae testae” (ossia le padelle di Cuma), di fatto delle teglie dal fondo rosso. Il rivestimento particolarmente spesso e liscio conferiva antiaderenza al fondo consentendo così di cucinare i cibi senza che si attaccassero.
Frigorifero
In passato le tecniche di conservazione del cibo si limitavano all’essiccazione, all’affumicatura e alla salatura. Nel 1860 Ferdinand ed Edmond Carré produssero il primo prototipo di un frigorifero rivoluzionando così le modalità di stoccaggio del cibo fresco. Si trattava sostanzialmente di una macchina capace di produrre ghiaccio senza interruzioni.
Frullatore
Ne esistono tante tipologie: cutter, minipimer, mixer con bicchiere ecc., ma il primo prototipo di frullatore fu realizzato da Stephen J. Poplawski, un inventore americano di origini polacche. Dopo anni di esperimenti nel 1922 brevettò il primo frullatore denominato “miscelatore”, ideato per la preparazione di bevande e frullati.
Alcuni ritengono che l’idea del frullatore sia riconducibile a Herbert Johnston che nel 1914 realizzò il primo prototipo di impastatrice domestica. Di fatto però si tratterebbe di un elettrodomestico adibito alla panificazione.